LABORATORIO 21
Laboratorio teatrale per adulti
a cura di Gaia De Marzo e Marco Berta
Nel laboratorio teatrale tutto è possibile e tutto viene messo in discussione, l’attore
è coinvolto completamente, il suo corpo è pronto, vitale e plasmabile, così come la sua voce.
Durante i vari incontri si lavorerà in maniera laboratoriale, sulla voce e il suo colore, sulla qualità dell’energia espressiva, la relazione con lo spazio e le sue dimensioni, la
consapevolezza del gesto.
Una serie di incontri intorno ad un testo, porteranno alla realizzazione di uno spettacolo,
risultato finale del percorso fatto insieme.
.
Il laboratorio è rivolto ad un massimo di 15 attori.
I corsi sono rivolti esclusivamente ai soci ....
basta iscriversi all'Associazione culturale Teatro21
dall'altra parte
performance finale 2017
regia gaia de marzo
Lo spettacolo Ti aspetto nel buio, portato in scena dal Lab21, nasce dalle suggestioni di un anno di lavoro in laboratorio sul tema delle relazioni: le relazioni della vita, quelle con gli altri, il mondo, le cose e se stessi.
Il lavoro è stato svolto seguendo le riflessioni ed i pensieri che ognuno di noi ha maturato su questo tema, coadiuvato dalla lettura del testo Io e Te di Niccolò Ammaniti, di cui infatti sono state riportate parole e immagini che abbiamo ritenuto significative per noi e per la vicinanza con alcuni episodi della nostra vita.
Alcune emozioni sono state sublimate in azioni fisiche; gli attori mettono in scena sentimenti attraverso movimenti e gesti che trasmettono allo spettatore la portata e la forza intrinseca che scuote l’animo, in maniera più diretta, cioè senza la mediazione più cerebrale delle parole.
I sentimenti che sono messi in scena in questo spettacolo non sono semplici reazioni a fatti o comportamenti, ma in alcune fasi del lavoro - così come della vita di ognuno di noi, crediamo - sono i veri protagonisti, e trascinano tutto nel proprio vortice pulsionale. E gli attori non possono far altro che prenderne atto, accettarli, e continuare a dare un senso a ciò che li circonda, senza rinnegare le proprie emozioni, senza tentare di soffocarle o cambiarle, ma anzi, facendosi guidare da esse.
Il tema del Lupo e della Bambina rientra in questa concezione di sentimenti che a volte ci appaiono indicibili, impossibili, eppure esistenti. In una società che ci impone le proprie regole, anche per quanto riguarda le relazioni più intime, il diritto rivendicato è quello di poter soverchiare le regole, l’umana concezione di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, dell’amore pericoloso e dell’amore che, nonostante tutto, rimane privato, e sacro.
Per tutti è importante riflettere su ciò che ci definisce in relazione alla realtà che viviamo. Val certo la pena soffermarsi sul perché alcune cose ci rimangono dentro, sul perché alcune persone e non altre arrivano al centro di noi, ci cambiano o ci risolvono, e come tutto ciò determina il nostro essere, il nostro rapportarci con il mondo e con noi stessi. Nel lavoro degli attori queste sono fasi imprescindibili di analisi ed autoconoscenza, ed è per questo che sono state oggetto di lavoro del gruppo del Lab21 di quest’anno. Ma noi crediamo che una riflessione collettiva, condivisa con il pubblico, sarà ancora più emozionante ed arricchent
.